Giudizi critici

avv.GUIDO MORO  nelll'analisi critica della mostra MATERIA, Silea TV sala conferenze della biblioteca comunale, 6/27 maggio 2017

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Analisi critica di LUCIO FAVARON-ELFE in occasione della mostra al Circolo Unificato dell'Esercito, Treviso, 22/11 - 6/12 2008

Ammirevole Gelsomina,

               Assolvo ora la promessa d’inviarti il testo di presentazione della tua poetica-artistica:

“ Signore, Signori, gentile e cloroso pubblico, buon pomeriggio e benvenuti a questo incontro con l’Arte di cui è avvincente interprete e creatrice la nostra impareggiabile Amica GELSOMINA VECCHIATO."

E’ ben vero che, dopo aver ascoltato e goduto la prolusione della dotta ed eloquente Presidente del – Club Dell’Amicizia – Bruna Sara Bruni, io avrei potuto esimermi dal continuare un’analisi d’arte che si è rivelata per essere un encomio più che una critica spassionata, ma avevo dato la mia parola di affiancare, in questo piacevolissimo compito, sia l’Artista che la fondatrice del Club.

Quindi procedo subito a dare la mia versione su quanto ho testé ammirato e recepito:

Per GELSOMINA VECCHIATO ogni ipotesi di fare Arte prevede un progetto, cioè un’operazione mentale alla quale fa seguire la “ fabbricazione”, la realizzazione dell’operazione manuale e intellettiva iniziata e portata a compimento.

Effettuare la creazione di un’opera d’Arte personale richiede interesse sincero e desiderio di approfondimento di un’emozione, ma che significa provare, sentire, godere, trasmettere un’emozione?

Significa, svelare ciò che è nascosto e che GELSOMINA VECCHIATO illumina quanto lei ha conosciuto in anticipo e che poi ha rivisitato con prospettive nuove di cui noi ce ne accorgiamo ora, ammirando le sue creazioni in un tripudio di colori.

 Allora, quando si chiede alla nostra Artista cos’è l’arte, cosa rappresenta per lei l’Arte, Gelsomina risponderà che è una testimonianza del proprio IO, cioè un qualcosa che lei, non più solo donna, ma MADRE di Opere, offre ad altre donne, ad altri uomini che, accettando le sue creazioni, diventano essi stessi creature del suo mondo creativo.

Dunque, l’offerta implica una donatrice, ma non un solo – una sola ricevente – perché l’Arte non esiste di per se, cioè in assoluto, esiste in quanto scambio. Ha scritto oscar Wilde: ” nessun Artista vede le cose come realmente sono, se lo facesse, smetterebbe di essere Artista.”

Io credo e affermo che GELSOMINA VECCHIATO abbia compiutamente rispettato questo assioma, mentre sinteticamente enuncio che la sua grafica non ha colore ma ha calore e per quanto riguarda il suo astrattismo devo pur dire che è reso con appassionata costanza e trascinante forza nel tentativo di rappresentare visivamente i moti dell’anima, le emozioni, le inclinazioni, i sentimenti.

Concludo accennando allo stile, il quale altro non è che un modo particolare di concepire l’Opera, sia essa letteraria, pittorica o scultorea che l’Autrice o l’Autore attua in piena autonomia e anche pur subendo influssi esterni resta immune da coinvolgimenti altrui, ma gli stimoli a creare possono provenire da molte vie: natura, animali, dolore, amore, vita e altri ancora.

Questi stimoli,  perciò, arricchiscono e fecondano le creazioni facendole emergere dalla propria ispirazione e maturandole con la propria sensibilità e fantasia nella fusione di un’abilità d’Artista di cui GELSOMINA VECCHIATO oggi ha dato evidente prova.”

P.s. Dimenticavo che tu fai corrispondere a:

                   stati d’animo ( gioioso         -       tonalità più accese

                                         ( malinconico -            “        “   soffuse

                                         ( passionali     -            “        “   sorprendenti

LUCIO FAVARON-ELFE
Ex critico letterario ed artistico

 

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dr. RAFFAELLA FERRARI in occasione del

 QUINTO FESTIVAL DEL TEATRO COMICO d’AUTORE A SPINEA SALA BARBAZZA

28 NOVEMBRE 2004
 

Buona sera e benvenuti a tutti.

L’artista che espone quest’oggi è Gelsomina Vecchiato, trevisana.

Inizia la sua formazione artistica presso il Centro Piranesi di Mogliano Veneto, dove sperimenta vari linguaggi segnico-timbrico- formali.

La sua espressione artistica ha inizio con il figurativo, divide successivamente il soggetto ritratto per zone di colore cromatiche e lo alleggerisce sempre più dai particolari.

Gelsomina, inevitabilmente arriva ad esprimere la sua poetica artistica attraverso le sue composizioni astratte come naturale percorso, libere da prospettive macchinose e inserisce forme impermeate di colori pastosi e intensi, esplosive di viva fantasia.

Quando ci si pone di fronte ad un'opera astratta, una gran parte degli utilizzatori ha difficoltà a capire il vero significato dell’opera stessa.

Ora analizzeremo il significato della parola ASTRATTO, così avremo pronta la chiave di lettura per interpretare il quadro dell’artista in questione.

La derivazione etimologica del termine ASTRATTO è AB- STRARRE ossia tirar fuori.

Ci rivolgiamo per lo più al mondo delle sensazioni, delle visioni personali e dei sentimenti, veramente difficili da rappresentare, visto che non hanno corporeità palpabile come potrebbe essere un paesaggio o una figura umana.

Gelsomina, grazie alla sua inconfondibile e personale gioia interna, fa esplodere il suo mondo delle emozioni, attraverso il colore e le forme inserite dinamicamente nelle sue tele.

Il suo GIARDINO FIORITO diviene, così, un assemblaggio in forme e colori di tutte le sensazioni, che le danno il RICORDO di un delicatissimo e profumatissimo giardino fiorito, pulsante di vita propria.

Grazie alla forma astratta, l’artista ci rende completamente partecipi e ci coinvolge nell’interpretazione delle forme, ci dà la possibilità di liberare la nostra fantasia, ricercando in qualsiasi forma, una nostra personale sensazione, un profumo o un segnale impercettibile di vita.

Grazie e buona visione a tutti.

                                                                                                                              Raffaella Ferrari

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GALLERIA "LA CELLA"  CARPENEDO (VE) 20 MARZO-3 APRILE 2005  

Associazione culturale “La rotonda”

Mostra n.410 - anno 31

Per questa mostra a “La Cella” di Gelsomina Vecchiato, abbiamo selezionato il ciclo delle grandi cattedrali. Il Duomo di Cremona, Glorenza, Assisi, Abazia di Praglia, Chiesa di S. Giustina (Pd) ecc.…
la rappresentazione è impostata sulla linea e sui volumi commentati dalla linea, nella rilevanza delle architetture che veicolano gli spazi ambientali espressivi, dove l’immaginario si combina al reale e le stratificazioni cromatiche diventano significato ed emblema, memorie di paesaggio.
L’ordinata sintesi geometrica concettualizza l’impaginazione ridotta a mosaico di pezzature e contrasti di colore, dai suggestivi incastri di necessità plastiche e di essenzialità di tono, a volte, puro.
Il colore poi, si subordina ad un altro effetto, quello del piano formale e di profondità, stilizzato in brevi particolari con finezza esecutiva, con gradazioni di densità e di scorci, innestati e svolti in un valido procedimento di riduzione o di compendio naturalistico-ambientale, non di rispecchiamento.
Le considerazioni luministiche non sono costrette dalle zone di luce e di ombra, ma dai mutamenti che si addensano attorno ai blocchi strutturali (le basiliche, gli agglomerati) come note stabilenti un diretto rapporto tra gli sviluppi verticali. In una duplice dimensione spaziale, al di qua e al di là dell’immagine, oltre la frontalità, quasi ad indirizzare lo sguardo sui profili geometrici da cui sembra uscire e rientrare.
La concreta, rapida molto caratteristica definizione delle varie articolazioni di assetto, nella sobrietà, indica una ricerca di equilibrio e di sapienza creativa che non cercano paternità storiche ma solo consensi

Giulio Gasparotti – marzo 2005

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Mestre GALLERIA D'ARTE TREVISAN mostra a due con Laura Bovo settembre/ottobre 1997
-GAZZETTINO DI VENEZIA  DEL 10 OTTOBRE 1998 :                                   

articolo "GALLERIE" di MARIO STEFANI

VECCHIATO  e BOVO, galleria di via Rosa a Mestre (VE). Due giovani pittrici a confronto dell'ASS. "PIRANESI" di Mogliano veneto (TV), presentate dall'infaticabile pittore ed operatore culturale, prof. Giancarlo zaramella. GELSOMINA VECCHIATO cerca una sintesi, dal realismo all'astratto, spezzando l'immagine geometrica, grazie alla sua notevole fantasia, cercando spunti dal reale, con colori più o meno vivaci, fatti con un gioco ritmico felice.

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